L’artigiano è chi realizza ad arte, termine che va inteso nelle seguenti due accezioni.
La prima identifica l’arte con qualsiasi forma di attività che riprovi o esalti il talento inventivo o la capacità espressiva dell’uomo e per mezzo della quale egli è spinto a modificare se stesso e l’ambiente naturale.
La seconda assimila l’arte a quel complesso di tecniche o di metodi concernenti una realizzazione pratica.
L’artigiano nel suo fare dona la vita e l’anima all’oggetto. Trasferisce nell’opera un po’ del suo essere. Egli si sposa con l’oggetto, sente l’importanza di entrarci in rapporto.
Saper fare bene le cose per il proprio piacere: una regola di vita semplice e rigorosa che ha consentito lo sviluppo di tecniche raffinatissime e la nascita della conoscenza scientifica moderna. Fabbri, orafi, liutai univano conoscenza materiale e abilità manuale: mente e mano funzionavano rinforzandosi, l'una insegnava all'altra e viceversa. Non è il solo lavoro manuale a giovarsi della sinergia tra teoria e pratica. Perché chi sa governare se stesso e dosare autonomia e rispetto delle regole, non solo saprà costruire un meraviglioso violino, un orologio dal meccanismo perfetto o un ponte capace di sfidare i millenni,ma sarà anche un cittadino giusto.
Chi è entrato in una bottega lo sa, l’artigiano tasta, annusa, soppesa, accarezza, osserva... con la totalità dei suoi sensi istituisce il rapporto con la materia e dapprima con la natura.
L’artigiano è una figura che attinge anche al patrimonio degli uomini. La sua attività è frutto di esperienze sedimentate, di conoscenze di generazioni; i suoi limiti d’azione derivata degli errori commessi. E’ radicato nella società e i suoi oggetti conoscono l’uso per il quale sono creati, i movimenti e i ritmi dell’uomo, riflettendo le circostanze storiche e la cultura del tempo.
L’artigiano rappresenta uno dei vincastri della nostra tradizione. Inoltre possiede un bagaglio di tecniche che può essere tramandato solo attraverso la pratica e, cosa più importate, non riproduce ma apprende facendo.
